L'alabastro e una varietà di gesso che è un minerale evaporitico che si trova più comunemente nei depositi sedimentari stratificati in associazione con salgemma, anidrite, zolfo, calcite e dolomite.
Il nome Alabastro è d'origine egiziana e forse deriva dalla città di Alabastron, famosa nell'antichità per la fabbricazione di vasetti e di anfore per i profumi.
Quando parliamo di questa pietra non dobbiamo fare confusione con un’altra pietra, l’alabastro calcareo che, in realtà, è onice.
Con il termine alabastro, infatti, si fa comunemente riferimento anche all’alabastro orientale che sarebbe meglio definito come onice alabastrino, un tipo di onice variegato molto particolare che ricorda anche l’agata.
Ogni cava genera una tipologia di minerale diversa per aspetto e consistenza in base alla composizione chimica del terreno: di conseguenza, le varietà meno ricche di inclusioni risultano bianche e trasparenti, mentre le inclusioni di argilla e ossidi metallici producono alabastri tendenzialmente grigi con venature. Al contrario, le colorazioni ambra, giallo e rossastro sono dovute ad ossidi e idrossidi metallici, ferro in primis.
Questa pietra costituisce un minerale molto duttile, che si lavora più facilmente del marmo: ancora oggi si usano gli stessi strumenti e tecniche del passato per lavorarlo e ottenere dei capolavori pregiatissimi. In passato, presso le civiltà micenee e nell’antico Egitto, veniva utilizzato per i rivestimenti di pareti o per la realizzazione dei vasi funebri, ma furono gli Etruschi a farne un ampio utilizzo per costruirne urne e sarcofagi. L’utilizzo ornamentale giunto fino ai nostri giorni, invece, vide il suo massimo splendore nell’epoca Medievale.
Questa è una pietra gessosa dalle colorazioni diverse a seconda del suo grado di purezza: la sua luminosità ed eleganza ne hanno determinato il successo nel corso dei secoli e, seppure si possano ritrovare cave di questo materiale anche in Spagna, Brasile e Romania, Marocco. Si dice che le colonne delle tombe dei reali del Marocco siano fatte in un tipo di alabastro molto raro, il "Beni Mellal".
La cittadina toscana di Volterra, culla della Civiltà Etrusca, è da sempre considerata un punto di riferimento illustre per l’estrazione e la lavorazione dell’alabastro in Italia: un materiale mutevole, delicato, lucente ed elegante, con il quale creare lavori artistici e di artigianato di manifattura sopraffina. Altro sito di estrazione fin dall'antichità è stato il Monte Circeo dove gli etruschi sfruttavano la cava di Quarto Calvo.
Volete approfondire le vostre conoscenze sulle pietere cristalli: https://geology.com/
Famiglia | Quarzo |
Composizione chimica | CaSO4 · 2H2O |
Sistema cristallino | Romboedrico |
Durezza | 2 |
Lucentezza | Vitrea |
Peso specifico medio | 2.312 - 2.322 |
Indice di rifrazione medio | birifrangente |