Quando parliamo di foreste pietrificate ci vengono alla mente immediatamente i vasti paesaggi americani con la “petrified forest”.
Oppure pensiamo al parco nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti. Effettivamente questi due luoghi conservano alcuni degli esemplari, sia per numero che per qualità, più belli e conosciuti al mondo ma tali reperti esistono e si possono trovare ovunque, basta avere l’occhio critico ed allenato.
Cominciamo il nostro viaggio con la più famosa delle foreste pietrificate del mondo, la “petried forest national park” in Arizona. Il Parco Nazionale della Foresta Pietrificata, vicino alla città di Holbrook, in Arizona, ha legno pietrificato risalente a milioni di anni nel passato. Durante il Triassico (200 - 250 milioni di anni fa) l'area dell'altopiano del Colorado nell'Arizona nord-orientale era situata vicino all'equatore e sul confine sud-occidentale della massa continentale nota come "Pangea". (Alla fine questo supercontinente si separò per creare i nostri continenti attuali.) Questa posizione tropicale ha prodotto un clima e un ambiente molto diversi da quelli odierni. Prove fossili di questa antica terra si trovano nei sedimenti chiamati Formazione Chinle che ora è esposta nel Parco Nazionale della Foresta Pietrificata.
Nel corso del tempo, gli alberi sono morti o forse sono stati rovesciati dalle inondazioni o dal vento. I fiumi portavano gli alberi nelle pianure, rompendo rami, cortecce e piccole radici lungo il percorso. Alcuni alberi sono stati depositati nella pianura alluvionale adiacente ai fiumi e altri sono stati sepolti nei canali del torrente. La maggior parte degli alberi si è decomposta ed è scomparsa. Ma alcuni alberi furono pietrificati, diventando i bellissimi tronchi fossilizzati che vediamo oggi. La maggior parte dei tronchi fossili proviene da un albero chiamato Araucarioxylon arizonicum. Altri due, Woodworthia e Schilderia, si trovano in piccole quantità nella parte settentrionale del parco. Tutte e 3 le specie sono ora estinte.
Per quanto riguarda il parco di Yellowstone a fossilizzazione è molto estesa, ed è anche possibile contare gli anelli di crescita e osservare i dettagli microscopici della struttura cellulare degli alberi. I geologi hanno messo insieme un'intera foresta contenente oltre 100 diversi tipi di vegetazione. Gli alberi più diffusi scoperti sono: noci, magnolie, aceri, querce, sequoie, cornioli e pini. Da ciò è chiaro che Yellowstone 50 milioni di anni fa aveva un clima drasticamente diverso, probabilmente situato a non più di poche centinaia di metri sul livello del mare e ricevendo 20-30 centimetri di pioggia ogni anno. Pertanto, le foreste fossili di Yellowstone forniscono ai geologi una "finestra sul passato" che non può essere eguagliata in nessuna parte del mondo!
Un altro fattore che rende unica la foresta fossile di Yellowstone è che molti degli esemplari sono ancora in piedi in posizione eretta con le loro radici incastonate nel terreno proprio dove sono cresciute milioni di anni fa. Ciò si verifica raramente in altre foreste pietrificate.
Nel paesaggio della provincia di Chubut, nel sud dell’Argentina, ci sono strani monumenti di pietra alla vita che prosperarono fino a 65 milioni di anni fa. La provincia ospita una strana “foresta pietrificata di sarmiento”, dove la vita è diventata pietra. In luoghi come questi, le rocce piene di fossili sono esposte sulla superficie, rivelando la storia della vita sul pianeta Terra.
La pietrificazione è quando la materia organica di un animale o di una pianta viene sostituita da minerali e alla fine “si trasforma in pietra” grazie all’assenza di ossigeno. A Chubut ci sono dinosauri unici, mammiferi fossili, piante, fiori e frutti di “quasi tutti i tempi geologici”.
Qui c’erano conifere molto alte e alberi in fiore” che vivevano lungo i fiumi vicino alla costa sud atlantica circa 65 milioni di anni fa “non molto tempo dopo l’estinzione degli ultimi dinosauri” – tutto questo è sparso in tutto il mondo. Ma questi alberi non sono cresciuti qui. Sono stati trasportati dall’acqua quando le rive dei fiumi su cui vivevano si sono erose durante le tempeste, finendo in estuari sabbiosi dove sono state sepolte da strati di sedimenti. Nel tempo, la silice disciolta ha sostituito i materiali organici negli alberi. E l’aumento della temperatura e della pressione hanno trasformato gli alberi in roccia. Pertanto, il Parco nazionale della foresta pietrificata di Ormachea non è una delle “foreste pietrificate” nel vero senso della parola, perché i suoi alberi non sono dove sarebbero cresciuti originariamente, ma qui sono stati trasportati dai fiumi. Questo straordinario sito è uno dei più importanti della paleobotanica: offre un raro scorcio di tempo subito dopo che i dinosauri furono sterminati nel tardo Cretaceo, dopo aver dominato la Terra per 165 milioni di anni.
Si trova in Europa ed è una delle foreste pietrificate più spettacolari del pianeta perché i tronchi degli alberi, trasformati in dura roccia, sono gran parte in piedi! Per visitarla dovete recarvi in Bulgaria, ed esattamente a circa 18 km nell’entroterra di Varna, poco distante dalla capitale di Sofia. La foresta si chiama Pobiti Kamani.
La cosa curiosa, e misteriosa, è che non è nemmeno sicuro che si tratti di una vera a propria foresta pietrificata! I ''tronchi'', o colonne, sono conficcate nel terreno fino ad una profondità di quasi 10 metri e hanno diametri che variano dai 30 cm. ai 3 metri. Inoltre sono cave all'interno e riempite di sabbia...
Anche la disposizione non sembra casuale e, secondo alcune teorie, si tratterebbe delle colonne di un antico e misterioso tempio. Alcuni scienziati, però, ritengono si tratti di formazioni naturali di natura corallina mentre altri propendono per un'anomala e curiosa crescita minerale. I nativi continuano però a chiamarla foresta pietrificata anche se il suo nome ''Pobiti Kamani'' significa letteralmente ''Pietra piantata per terra''.
La Foresta Fossile di Dunarobba fu rinvenuta negli anni '70, durante gli scavi effettuati nelle cave di argilla che rifornivano una fabbrica di laterizi, e visitabile con guida specializzata partendo dall'adiacente Centro di Paleontologia Vegetale realizzato negli anni '90 per finalità scientifiche, la Foresta è costituita da circa 50 enormi tronchi di conifere spezzati a 5-10 m di altezza ricoperti da sedimenti argillosi che hanno mantenuto la struttura lignea originaria e sono ancora piantati in posizione eretta nel terreno.
A Dunarobba si possono vedere i resti dei circa cinquanta tronchi di gigantesche conifere che sono una rara testimonianza di alcune dele specie di alberi che caratterizzavano questo settore dell'italia nell’arco di tempo compreso fra i 3 e i 2 milioni di anni fa, cioè nel periodo geologico noto come Pliocene.
Ancora in gran parte sepolta dal sedimento, questa antica foresta indica condizioni ambientali sostanzialmente diverse da quelle attuali, caratterizzate anche da un clima sensibilmente più caldo.
Questa caratteristica ha consentito di studiare il terreno originario sul quale si trovano le piante situato circa a 30 m di profondità, e di stabilire che la foresta si estendeva ad uno specchio lacustre tra i Monti Amerini, detto Lago Tiberino, in un territorio dal clima caldo-umido in cui abitano Mammuth e altri grandi mammiferi. Il Centro di Paleontologia Vegetale oltre ad elaborare proposte didattiche per le scuole, offre accoglienza ed informazioni ai visitatori, ed ospita la ricostruzione illustrata dell'antica foresta e della fauna che la popolava con una serie di reperti paleontologici di antichi mammiferi rinvenuti nelle vicinanze.
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